Filippo Fedele non era soltanto un foggiano d’adozione – teneva sempre a ricordare a tutti la sua “napoletanità” - era anche e soprattutto un personaggio, ed un volto storico della città.
Lo conoscevo da quando eravamo entrambi ragazzi, alunni del liceo classico V. Lanza di Foggia. Era noto già a quei tempi per il suo attivismo sociale e per le iniziative collegiali della scuola, alle quali non mancava di partecipare puntualmente.
Membro dell’Avis, conduceva da sempre una campagna di sensibilizzazione alle donazioni del sangue.
Amico di Renzo Arbore e di Marco Travaglio negli ultimi anni aveva realizzato alcuni importanti incontri scolastici e teatrali per i giovani e la cittadinanza.
Partecipando alle Domeniche del Gadd (Amici della Domenica di Foggia) ha contribuito con l’associazione a scuotere l’opinione pubblica cittadina nel rendere la collettività più consapevole di fronte alle emergenze di una città che rischia di scivolare nell’abbandono e nella dimenticanza di quanti invece dovrebbero amministrarla coscienziosamente, come dimostrano purtroppo gli ultimi eventi di cronaca.
Filippo abitava in zona Immacolata, vicino casa mia. Dopo la pandemia era solito passeggiare o sostare in qualche bar del quartiere, sedendo all’aperto. Spesso mi capitava di incontrarlo nelle mie uscite quotidiane. E ci fermavamo a chiacchierare di tutto. Senza problemi. Ultimamente lo vedevo appesantito e stanco, ma ho attribuito la cosa all’emergenza pandemica e alla conseguente forzata clausura che tutti abbiamo vissuto nei lunghi mesi scorsi.
Camminava a fatica, mettendo a stento un passo dietro l’altro. Ma non sapevo che fosse malato. Con me parlava di tutto, ma mai aveva accennato a questo. Le nostre erano chiacchierate serene, e non prevedevano di dover comprendere le tristezze del quotidiano.
Filippo se n’è andato in silenzio, dignitosamente e discretamente, allo stesso modo in cui ha vissuto, la sua intensa ma breve vita.
Dove esisteva una realtà di gruppo, laddove c’erano socialità, politica, e aggregazione, lì, immancabilmente, trovavi anche il nostro caro amico Filippo.
Già ci manca… e ci mancherà…